La magnetoterapia ad alta frequenza per l'osteoporosi .
Magnetoterapia
Corretto utilizzo della elettromagnetoterapia ad alta frequenza nella cura della osteoporosi. Quale apparecchio di elettromagnetoterapia scegliere per la cura della osteoporosi.La magnetoterapia ad alta o bassa frequenza come terapia naturale per l'osteoporosi . Cosulenza medica su come utilizzare l'elettromagnetoterapia ad alta o bassa frequenza per curare l'osteoporosi
L’osteoporosi è una patologia ossea molto comune che provoca un indebolimento delle ossa, che a sua volta può causare fratture della colonna vertebrale, del femore e del polso anche dopo semplici cadute o addirittura solo con uno starnuto o un colpo di tosse!
Circa 10 milioni di americani soffrono di osteoporosi e l’80% di essi sono donne. Una donna su due, nel corso della vita, ha una frattura causata dall’osteoporosi! Tuttavia oggi è possibile curare e prevenire questo disturbo o patologia .
Le principali cause dell’osteoporosi sono due:
il paziente non ha abbastanza massa ossea forte prima dei trent’anni, quando inizia il processo di degrado;
il processo di degrado dopo i trent’anni è troppo veloce.
Sintomi caratteristici dell'osteoporosi sono i seguenti :
Nelle prime fasi dell’osteoporosi, di solito non si avverte né dolore né alcun altro sintomo, però una volta che l< patologia ha indebolito le ossa potreste iniziare a soffrire dei segni e sintomi tipici della malattia, tra cui ricordiamo:
Mal di schiena, anche intenso, provocato dalla frattura o dal collasso di una vertebra,
Diminuzione della statura,
Postura curva,
Frattura delle vertebre, del polso, del femore o di altre ossa.
La probabilità di ammalarsi di osteoporosi dipende dalla massa ossea raggiunta tra i venti e i trent’anni (picco di massa ossea) e dalla velocità con cui la si distrugge in seguito. Maggiore è il picco di massa ossea, maggiore è la quantità di tessuto osseo “di riserva”, e meno probabilità si hanno di ammalarsi di osteoporosi nella vecchiaia.
La forza delle ossa dipende dalle loro dimensioni e dalla densità; la densità, a sua volta, dipende in parte dalla quantità di calcio, fosforo e altri minerali contenuti nelle ossa. Se le ossa contengono meno minerali del normale sono meno forti e quindi finiscono per perdere la struttura di supporto interna.
Anche altri fattori, ad esempio i livelli ormonali, influiscono sulla densità ossea. Nelle donne, durante la menopausa, i livelli di estrogeno si abbassano, quindi la degenerazione ossea è più veloce. Negli uomini, se i livelli di estrogeno e testosterone sono bassi, si può verificare la diminuzione della massa ossea.
Fattori di rischio che possono essere corretti
Scarso apporto di calcio. La mancanza di calcio, se si protrae per tutta la vita, ha un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’osteoporosi. L’apporto insufficiente di calcio contribuisce alla diminuzione della densità ossea e al deperimento osseo precoce, quindi fa aumentare il rischio di fratture.
Uso di tabacco. I ricercatori non hanno ancora scoperto quale sia il ruolo svolto dal tabacco nell’osteoporosi, però sanno che l’uso di questa sostanza contribuisce a indebolire le ossa.
Disordini alimentari. Le donne e gli uomini affetti da anoressia o da bulimia hanno un maggior rischio di diminuzione della densità ossea.
Stile di vita sedentario. Chi sta a lungo seduto ha maggiori rischi di soffrire di osteoporosi rispetto a chi è più attivo. Tutti gli esercizi di resistenza fanno bene alle ossa, ma camminare, correre, saltare, ballare e sollevare pesi sembrano particolarmente utili per creare ossa sane.
Consumo eccessivo di alcool. Il consumo regolare di più di due bicchieri di alcoolici al giorno fa aumentare il rischio di osteoporosi, forse perché l’alcool interferisce con l’assorbimento del calcio da parte dell’organismo.
Uso di corticosteroidi. L’uso protratto di corticosteroidi, ad esempio di prednisone (Deltacortene®), cortisone (Cortone Acetato®), prednisolone (DeltacorteneSol®) e desametasone (Decadron®, Soldesam®) è dannoso per le ossa. Questi farmaci sono usati in molti casi per curare i disturbi cronici, come l’asma, l’artrite reumatoide e il lupus e probabilmente non potrete interrompere la terapia per diminuire il rischio di osteoporosi. Se dovete proseguire la cura con gli steroidi per molto tempo, il medico dovrebbe tenere sotto controllo la densità ossea e consigliarvi altri farmaci per prevenire la degenerazione delle ossa.
Altri farmaci. L’uso prolungato degli inibitori dell’aromatasi per la terapia contro il cancro al seno, degli antidepressivi inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), del metotrexato per la terapia contro il cancro, di alcuni anticonvulsivanti, degli antiacidi inibitori della pompa protonica e degli antiacidi contenenti alluminio è associato a un maggior rischio di osteoporosi.
Fattori di rischio che non possono essere corretti
Sesso femminile. Le fratture causate dall’osteoporosi sono due volte più frequenti tra le donne che tra gli uomini.
Invecchiamento. Più si diventa anziani, più aumenta il rischio di osteoporosi.
Razza. Il rischio di soffrire di osteoporosi è massimo se si è bianchi o orientali.
Precedenti famigliari. Se si ha un genitore o un parente affetto da osteoporosi il rischio aumenta, soprattutto se in famiglia ci sono stati casi di fratture in passato.
Corporatura. Gli uomini e le donne molto magri (con un indice di massa corporea minore o uguale a 19) o di corporatura molto esile tendono a essere maggiormente a rischio, perché probabilmente hanno meno massa ossea “di riserva” da cui attingere durante l’invecchiamento.
Ormoni tiroidei. L’osteoporosi può anche essere causata dall’eccesso di ormoni tiroidei. Questa situazione si può verificare perché la tiroide è più attiva del normale (ipertiroidismo) oppure perché si assumono quantità eccessive di ormoni tiroidei per curare una tiroide meno attiva del normale (ipotiroidismo).
Malattie e interventi che influiscono sulla salute delle ossa. Gli interventi chirurgici allo stomaco (gastrectomia) e quelli di liposuzione possono interferire con la capacità dell’organismo di assorbire il calcio. Anche le malattie come il morbo di Crohn, la celiachia, l’iperparatiroidismo e la sindrome di Cushing (una malattia rara in cui le ghiandole surrenali producono ormoni corticosteroidi in eccesso) hanno lo stesso effetto.
COMPLICANZIONI POSSIBILI DELL'OSTEOPOROSI
Le fratture sono le complicazioni più frequenti e gravi dell’osteoporosi. Spesso colpiscono le vertebre o il femore, cioè le ossa che sostengono direttamente il corpo. Le fratture al femore spesso sono provocate da una caduta. Anche se la maggior parte dei pazienti si riprende relativamente bene grazie alle terapie chirurgiche moderne, le fratture al femore possono essere invalidanti e causare persino la morte come complicazione postoperatoria, soprattutto tra gli anziani. Sono frequenti anche le fratture al polso dovute alle cadute.
DIAGNOSI dell'Osteoporosi , cosa fare :
si misura la densità delle ossa attraverso diversi esami in grado di rilevare la mineralometria ossea computerizzata (MOC).
Assorbimetria a raggi X a doppia energia: Il miglior esame di controllo è l’assorbimetria a raggi X a doppia energia (DEXA). Si tratta di un esame veloce e semplice che dà risultati accurati. Misura la densità delle vertebre, del femore e del polso, le zone che hanno maggior probabilità di essere colpite dall’osteoporosi, ed è usato per tenere sotto controllo i cambiamenti di queste ossa nel corso del tempo.
Cura e terapia
Per curare l’osteoporosi i medici possono consigliare:
una dieta sana, che comprende calcio, vitamina D e integratori di calcio,assunzione di farmaci.
Tra gli alimenti che contengono calcio e vitamina D ricordiamo il latte, i derivati del latte come i formaggi, e le arance. Gli integratori di calcio sono altrettanto efficaci del calcio ricavato dalla dieta: sono tra l’altro poco costosi e ben tollerati dall’organismo.
Gli estrogeni sono molto efficaci per prevenire l’osteoporosi, ma il loro uso dovrebbe essere valutato da un ginecologo e tenuto sotto controllo attentamente. La terapia ormonale sostitutiva ha parecchi vantaggi, ma potrebbe anche avere diversi effetti collaterali gravi. Alcuni farmaci disponibili su prescrizione medica aiutano il calcio ad entrare nelle ossa appena formate. Tra di essi ricordiamo la calcitonina, che nella maggior parte dei casi è prescritta sotto forma di spray nasale.
Per rallentare il decadimento osseo esistono altri farmaci, ad esempio quelli della famiglia dei bifosfonati come l’alendronato (Fosamax®) e il risedronato (Actonel®). È stato dimostrato che aumentano la densità ossea e diminuiscono la probabilità di fratture.
Tuttavia hanno alcuni effetti collaterali: il più fastidioso è il bruciore di stomaco, causato dall’infiammazione dell’esofago.
Il raloxifene (Evista®) è un farmaco che ha un effetto simile a quello dell’estrogeno sul metabolismo osseo, sfortunatamente può avere alcuni effetti indesiderati potenzialmente gravi, come la formazione di trombi a livello degli arti inferiori.
Il teriparatide (Forsteo®) è un farmaco iniettabile che dovrebbe essere assunto una volta al giorno per un periodo compreso tra i 21 e i 24 mesi. È un ormone presente in natura che aiuta a costruire una maggior quantità di tessuto osseo.
Il medico vi aiuterà a decidere quale farmaco o combinazione di farmaci può essere più adatta nel vostro caso.
Per monitorare l’efficacia della terapia potrebbe essere necessario sottoporsi a esami periodici .
Vitamina D
Per la salute delle ossa, un adeguato apporto di vitamina D è altrettanto importante di una giusta quantità di calcio. I ricercatori non sanno ancora con esattezza quale sia la dose giornaliera ottimale di vitamina D, ma un dosaggio giornaliero di 2.000 Unità Internazionali (UI) è sicuro per tutti, superato l’anno di età.
Gli esperti generalmente consigliano agli adulti di assumere tra i 400 e le 1.000 UI al giorno.